In questo
periodo di “arresti domiciliari” forzati, dovuti ad un decreto emanato dal
Consiglio dei Ministri e firmato dal Presidente del Consiglio il 31 gennaio
2020 che dichiara lo stato d’emergenza per sei mesi da quella data, che comporta un blocco totale dell’ordinarietà della
nostra vita, come la conoscevamo fino all’inizio di quest’anno.
Cosa
determina l’applicazione di questo strumento di legge, estremo, che stravolge
le nostre vite all’improvviso limitando massicciamente le libertà, in modo asfissiante?
Una
cosiddetta emergenza sanitaria, prima definita epidemia
poi, addirittura dall’OMS pandemia,
che giustifica davanti all’opinione pubblica mondiale l’applicazione di misure
estreme, mai viste prima, almeno dalla fine della II guerra mondiale.
Su cosa
poggia tutta questa narrazione che ci propinano ogni giorno, ormai da mesi?,
Sono
attendibili le notizie e le fonti che le divulgano?
Su quali
dati certi si basano coloro che propinano queste “verità assolute” ai cittadini
spaesati ed impauriti?
Andiamo a
fare una panoramica sugli interrogativi proposti, senza presumere di avere la
verità in tasca, ma volendo dare degli spunti di osservazione e riflessione su
quanto ci troviamo ad affrontare, con un intento di stimolo al non fermarsi
alla prima cosa che ci viene riportata ma, usando le proprie capacità
intellettive e gli strumenti a disposizione per informarci seriamente.
LE CERTEZZE
DELLA MEDICINA E DELLA SCIENZA
Nell’introduzione
del suo libro “Effetti collaterali” il dott. Ben Goldacre, medico inglese che
da anni si occupa degli studi sulla medicina basata sull’evidenza, scrive: “La
medicina è malridotta. E francamente credo che, se mai i pazienti e il pubblico
si renderanno conto appieno di ciò che è stato fatto a loro danno – di ciò che
i medici, gli accademici, e le autorità di controllo hanno permesso – andranno
in collera”.
E, ancora:
“Ci piace pensare che la medicina sia basata su prove e sui risultati di test
imparziali. In realtà, quei test sono spesso profondamente viziati. Ci piace
immaginare che i medici abbiano
familiarità con la documentazione di ricerca, mentre in realtà gran parte di
essa viene tenuta loro nascosta dalle compagnie farmaceutiche. Ci piace credere
che i medici abbiano una formazione adeguata, mentre in realtà gran parte della
loro formazione è finanziata dalle case farmaceutiche.
Ci piace pensare che le autorità di controllo consentono di immettere sul mercato soltanto farmaci efficaci, mentre
in realtà danno l’approvazione a medicinali senza alcun valore, tollerando che
i dati sui reali effetti collaterali siano nascosti a medici e pazienti”.
Concludendo,
continua: “Vedremo che l’intero edificio della medicina (attuale) è compromesso perché i dati di
cui ci serviamo per prendere le decisioni sono irrimediabilmente e
sistematicamente falsati; e questa non è cosa da poco. In medicina, infatti,
medici e pazienti usano dati astratti per prendere decisioni che influiscono
sul mondo reale fatto di carne e ossa. Se tali decisioni sono incaute, possono
avere come effetto morte, sofferenza e dolore.”.
LA
RESPONSABILITA’ DEI MEDIA
Continuando
questa esposizione, prendiamo in considerazione il secondo quesito posto: Sono
attendibili le notizie e le fonti che le diffondono?
Quelli che
il dott. Steve J. Milloy, nel suo libro “Difendersi dalla spazzatura
scientifica”, definisce spacciatori di ciarpame scientifico, dice, non provano
nessun interesse verso la scienza nei suoi aspetti conoscitivi e metodologici,
né sono interessati al bene comune, mirano unicamente ai propri interessi. La
situazione non sarebbe così disastrosa, se costoro avessero almeno il buongusto
di avvertire: “Hei, stiamo per fomentare un bell’allarme – salute. Ma non
preoccupatevi, è solo una truffa!”.
Il primo
fondamentale inganno degli spacciatori di spazzatura scientifica sta nelle
motivazioni dietro cui si nascondono. Si fanno passare per giornalisti che
“stanno lavorando per voi”; per scienziati scrupolosi che si battono per la
“protezione” della salute pubblica: per “autorità” governative che agiscono
unicamente “per il bene della gente”; per aziende consacrate alla difesa della
vostra salute; e per persone “attente alle problematiche sociali”, che spendono
il loro tempo a tutelare i nostri bambini e l’intero pianeta. Non cascateci!
I media
sono, prima di tutto aziende d’affari, e in quanto tali mirano ad obiettivi ed
interessi diversi rispetto a quelli dei servizi pubblici. In quanto
aziende, la
priorità dei canali mediatici è il guadagno finale, non il benessere
collettivo. Le emittenti radiotelevisive sono attente agli indici d’ascolto; la
stampa alla tiratura; internet al successo dei siti. Tutto questo si traduce in
entrate pubblicitarie e profitti. Catturare l’attenzione delle persone è un
modo per ottenere ritorni in termini di entrate e di bilancio. E spaventarci è
un modo per attirare la nostra attenzione!
D’altronde un allarme – salute è una notizia ghiotta.
Cattura l’attenzione degli spettatori, questo produce l’innalzamento degli
indici d’ascolto; gli indici d’ascolto attirano i pubblicitari e i pubblicitari
portano denaro.
E
i media vivono per il denaro.
Il motivo è
lo stesso che sta alla base dei programmi d’intrattenimento. La differenza sta
nel fatto che gli spettatori sanno che programmi come “Il grande fratello”, ad
esempio, sono uno spettacolo d’intrattenimento, ma molti di loro prendono le
notizie come verità, cioè la maggior parte di loro non considera i telegiornali
come l’ennesimo show televisivo in lotta per gli indici d’ascolto. Eppure le
cose stanno così: un business enorme nel quale la notizia sensazionale è la
prassi. Nessun media è fuori da questo tipo di logica.
Un
giornalista che copre un ente governativo, potrebbe avere tutto l’interesse ad
allinearsi alla sua politica e minimizzare le critiche allo scopo di mantenere
dei buoni rapporti con il personale dell’ente, o chissà che altro tipo di
ritorni vantaggiosi per se! Una subdola motivazione unita all’inesperienza,
all’assenza di cultura di giornalisti e direttori di giornali, alla scarsa
disponibilità di tempo per approfondire le fonti e, soprattutto, alla
pubblicazione da parte dei mistificatori scientifici di una montagna di video e
carta “straccia”, fanno si che i media siano diventati lo squillo di tromba di
questo circuito pseudo scientifico.
I media
sfruttano la “spazzatura scientifica”, una fonte inesauribile di allarmi-salute
spacciati per notizie sensazionali, e poi mantengono prudentemente invariata la
propria “credibilità”, evitando tutti i report che annunciano l’infondatezza o
l’eventuale ridimensionamento degli allarmi da loro messi in circolazione.
I media sono
incredibili, cioè non credibili; e giocano un ruolo chiave praticamente in
tutti gli allarmi-salute. I terroristi scientifici li usano come cassa di
risonanza e loro sono semplicemente troppo avidi per declinare l’invito.
In
conclusione mi auguro di aver smosso un po’ le acque con questo “sassolino”,
instillando il lecito dubbio su tutta la narrazione nella quale siamo immersi,
utile a fare ognuno le proprie ricerche in “scienza e coscienza”.
Buona
libertà a tutti.
Luca
Bartolini
Fonti:
“Effetti
collaterali” - Ben Goldacre
“Difendersi
dalla spazzatura scientifica” – Steve J. Milloy